Si sente tanto parlare di fluoro, perché fa bene ai denti, aggiunto nei dentifrici, nelle gomme da masticare, nelle pastiglie integratrici ad uso pediatrico. Negli Stati Uniti, Canada, Australia si è proceduto alla fluorizzazione delle acque. Nelle mense si è aggiunto fluoro anche nel sale da cucina… Tuttavia è bene fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Il fluoro (F) è un elemento del gruppo degli alogeni altamente instabile, che nei suoi impieghi si lega a formare fluoruri.
Il fluoro ha tantissime applicazioni, dai pesticidi all’industria farmaceutica (Prozac), dalla produzione di uranio a lubrificanti e batterie. Nella vita quotidiana conosciamo per la sua pericolosità l’acido fluoridrico. Il gas nervino (Sarin, quello dell’attentato alla metropolitana giapponese) è a base di fluoro: questo gas è in grado di rilasciare considerevoli quantità di fluoruro nell’organismo che portano ad un effetto bloccante sull’attività enzimatica e sul sistema nervoso centrale, generando danni a livello cerebrale , depressione polmonare e cardiaca.
Fonti di fluoro
Il fluoro è naturalmente presente nelle acque italiane.
Recependo la direttiva CE 83/98, in Italia, il limite massimo di fluoro contenuto nelle acque erogate dalla rete idrica, è di 1,5 mg/litro, che, di per se, costituisce già una quota superiore a quella, ritenuta di sicurezza, di 1,1 mg/litro. È interessante notare che il fluoro è considerato un’inquinante delle acque e vi si pone un limite massimo, non un minimo.
Le normali tabelle sulle acque minerali, ma anche le tabelle fornite dai comuni e dalle province nulla ci dicono del fluoro.
Per Modena http://www.arpa.emr.it/modena/download/6_Stato8%B0.pdf (pag.165)
Altro fluoro viene assunto quotidianamente attraverso altre forme: alimenti e bevande dell’industria alimentare, residui di pesticidi nel cibo, abuso di presidi dentistici, emissioni inquinanti nell’aria, farmaci, anestetici, ma anche tè e particolari acque minerali (es. Levissima, Vera, Sangemini…).
Il fluoro viene somministrato ai bambini attraverso gocce e pastiglie integratrici oppure attraverso applicazioni topiche in gel. Ci sono anche dentifrici, fili interdentali e colluttori al fluoro.
Da noi, si inizia la profilassi delle carie già dal 4° mese con 0,25 mg di fluoro e poi si passa ad 1 mg dal 3° anno. La fluoro profilassi al fluoro dovrebbe continuare fino ai 16 anni per essere efficace, se no è inutile.
L’Associazione Dentisti Canadesi raccomanda di non somministrare il fluoro nei bambini prima dell’eruzione del primo dente permanente, cioè prima del 6°-7° anno. L’American Dental Association consiglia supplementazioni solo nelle aree dove le acque non sono fluorinate.
Vedremo che c’è una grande differenza tra la somministrazione sistemica e quella topica di fluoro in termini di rischi e di benefici.
Benefici del fluoro
Contrariamente a quello che si credeva un tempo, il fluoro è efficace solo se applicato localmente e non quando assunto per via sistemica. Assorbito per bocca, il fluoro entra nel dente attraverso il sangue e altera la struttura del dente stesso. Questo può causare fluorosi dentale. Invece, applicato localmente sul dente si lega allo smalto dei denti e li protegge dalle carie. Soprattutto nei bambini piccoli, i rischi dell’assunzione di fluoro superano di gran lunga i benefici.
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